Il Menemen e la sua storia semplice
Il menemen è uno di quei piatti che nascono dalla semplicità, ma riescono a sorprendere per quanto sono buoni.
Pochi ingredienti, tutti freschi e saporiti, cotti insieme in padella con calma. Niente fronzoli. Solo sapore vero. In Turchia lo mangiano da sempre a colazione, ma in realtà va bene a qualsiasi ora. È un piatto che nasce nelle case, nelle campagne, preparato spesso con quello che si ha: uova, pomodori, peperoni, cipolla. Se l’orto dà i suoi frutti, il menemen è quasi d’obbligo.
Da fuori sembra una specie di strapazzata, ma chi lo conosce sa che non è così semplice. Le uova non si mescolano troppo, i pomodori devono essere maturi al punto giusto e i peperoni… be’, se vengono dal balcone o dall’orto, è tutta un’altra storia. Lo capisci appena li metti in padella: il profumo cambia, il gusto pure.
Spesso viene paragonato alla shakshuka, piatto simile che si trova in Israele, Tunisia e altri Paesi. Ma non è la stessa cosa. Nella shakshuka le uova restano intere e si cuociono su un sugo più denso e speziato. Il menemen invece è più “sciolto”, le uova si mischiano leggermente al resto, creando una crema morbida che avvolge le verdure.
E proprio perché è così semplice, è perfetto per chi coltiva. Se coltivi pomodoro, peperone o cipolla, il menemen è uno dei modi più buoni per usarli. Ti svegli, raccogli, cucini. Tutto in pochi minuti, tutto fatto da te.
Gli ingredienti: freschi e autoprodotti
Per fare un buon menemen, servono ingredienti semplici. Non è un piatto che puoi improvvisare con roba sciapa del supermercato. Qui parliamo di pomodori maturi, peperoni dolci (o leggermente piccanti, se ti piace), uova fresche, cipolla (se la metti), olio d’oliva, un po’ di sale e, se vuoi, formaggio tipo feta. E ovviamente, niente vieta di aggiungere un tocco personale, come peperoncino fresco, prezzemolo tritato, oppure uno spicchio d’aglio.
Quello che cambia tutto, però, è coltivare almeno una parte degli ingredienti in casa. I pomodori, ad esempio, sono facili da gestire anche in vaso: basta un balcone soleggiato e una varietà adatta, come il datterino o il ciliegino. Vanno trapiantati tra aprile e maggio, quando le temperature notturne sono stabili, e iniziano a produrre già dopo un paio di mesi. Più li raccogli maturi, più sono dolci. Ed è proprio la loro dolcezza naturale che dà al menemen quel sapore pieno.
Stessa cosa per i peperoni: richiedono un po’ di pazienza, ma crescono bene anche in vaso largo e profondo. Hanno bisogno di tanto sole e vanno bagnati regolarmente, ma senza esagerare. Se riesci a coltivarne uno rosso o verde, vedrai che sapore. Anche la cipolla può venire su bene in cassette rettangolari: basta piantare i bulbi in primavera e aspettare l’ingrossamento verso l’estate.
E poi c’è il prezzemolo, che non manca mai in cucina. Lo puoi seminare in qualsiasi momento da marzo a settembre, in vaso o direttamente nel terreno. Cresce facilmente, richiede solo acqua costante e un po’ di ombra nelle ore più calde.
Usare verdure coltivate da te non è solo una soddisfazione. È anche un modo per sapere cosa stai mangiando. Niente pesticidi, niente roba trattata. Solo gusto vero.
Ricetta Menemen originale passo dopo passo
Preparare il menemen turco originale è una di quelle cose che diventano una piccola abitudine, soprattutto quando hai ingredienti freschi a portata di mano. Io lo preparo spesso quando ho raccolto i pomodori, magari quelli che stanno diventando troppo maturi per l’insalata. In padella, diventano oro.
Ingredienti per 2 persone:
- 3 uova fresche
- 2 pomodori grandi maturi
- 1 peperone verde dolce (oppure mezzo dolce e mezzo piccante)
- 1 cipolla piccola (facoltativa)
- 1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva
- sale q.b.
- pepe nero macinato (opzionale)
- formaggio (beyaz peynir o feta. opzionale, io non lo uso per esempio)
- prezzemolo fresco tritato (per guarnire)

Preparazione:
- Pela i pomodori (puoi sbollentarli 30 secondi per facilitare l’operazione) e tagliali a dadini.
- Lava il peperone, rimuovi i semi e taglialo a pezzetti piccoli.
- Se usi la cipolla, tritala fine.
- In una padella antiaderente, scalda l’olio d’oliva a fuoco medio.
- Aggiungi la cipolla (se la metti) e il peperone. Lascia cuocere per 5-6 minuti, finché il peperone si ammorbidisce.
- Unisci i pomodori a cubetti, mescola bene e lascia cuocere finché perdono l’acqua e si crea un sughetto denso ma non secco (almeno 7-8 minuti).
- A questo punto, rompi le uova direttamente in padella, senza mescolarle subito. Dopo 30 secondi, mescola delicatamente: non devono diventare strapazzate, ma legarsi leggermente al pomodoro.
- Cuoci ancora 1-2 minuti. Aggiusta di sale e pepe.
- Se vuoi, sbriciola il formaggio sopra prima di spegnere il fuoco.
- Guarnisci con prezzemolo fresco e porta subito in tavola, meglio se con pane rustico caldo.


Variante piccante:
Puoi aggiungere un peperoncino fresco tritato insieme al peperone, ma regolati in base alla tua tolleranza. Io uso ovviamente i miei coltivati rigorosamente in vaso, e ti assicuro che bastano due fettine sottili per dare carattere.
Attenzione:
Il menemen va servito appena fatto. Se lo lasci troppo sul fuoco, le uova si asciugano e perdi la cremosità. Meglio toglierlo un minuto prima che uno dopo.
Menemen a colazione: come e quando servirlo
In Turchia il menemen è una vera istituzione della colazione tradizionale, quella che chiamano “kahvaltı”. Non è la classica colazione veloce, ma un momento in cui si mette tutto a tavola: pane, formaggio, olive, marmellata, uova, tè… e appunto, il menemen, spesso servito direttamente nella padella dove è stato cotto.
È un piatto che scalda la tavola, semplice ma sostanzioso. Le uova con i pomodori creano una consistenza morbida e cremosa, i peperoni danno quel tocco fresco e saporito, e se ci metti anche un po’ di formaggio, diventa perfetto per cominciare la giornata con energia.
Io lo preparo anche fuori orario, a dire il vero. Quando in estate raccolgo pomodori e peperoni maturi dall’orto nel tardo pomeriggio, spesso finisce che lo cucino per cena. È veloce, sazia, e soprattutto ti fa sentire il sapore di quello che hai appena raccolto. Anche in una giornata storta, un piatto così ti cambia l’umore. Quando non so cosa preparare, via di menemen! Simili alle uova alla purgatoria, ma non uguali.
Come servirlo:
- Caldo, appena tolto dal fuoco
- In padella o ciotola in terracotta, per tenere il calore
- Con pane rustico tostato
- Accompagnato da tè nero o una tisana alle erbe
- In estate anche con qualche cucchiaiata di yogurt a lato
Quando è perfetto:
- A colazione, come in Turchia
- A pranzo, per un pasto leggero
- A cena, soprattutto nelle giornate calde
- Anche per un brunch della domenica, se vuoi fare qualcosa di diverso
È un piatto che si adatta. Ma soprattutto, ti collega con quello che coltivi. Raccogliere e poi cucinare: è tutto lì il bello.
Varianti regionali e versioni vegetariane
Come ogni piatto tradizionale, anche il menemen cambia da zona a zona e da casa a casa. C’è chi lo fa più liquido, chi più asciutto. Chi lo vuole con formaggio, chi senza. Ma la discussione più accesa in Turchia è una sola: cipolla sì o cipolla no?
In alcune regioni, soprattutto nell’entroterra, la cipolla è un ingrediente immancabile, tagliata fine e fatta rosolare bene all’inizio. In altre zone, come lungo la costa egea, viene considerata quasi un sacrilegio. Io ti dico questo: se la cipolla è dolce, coltivata in casa e ben cotta, ci sta benissimo. Ma devi tenerla sul fuoco abbastanza a lungo da togliere tutto il sapore pungente.
Poi ci sono le varianti con carne. A volte si aggiunge il sucuk, una salsiccia speziata turca, oppure piccoli pezzi di carne tritata o pastırma (carne essiccata). Sono versioni più “da pasto”, meno da colazione, ma comunque diffuse.
Se invece cerchi qualcosa di leggero o segui una dieta vegetariana, nessun problema: il menemen è naturalmente vegetariano nella sua versione base. E si può fare anche vegano, omettendo le uova e aggiungendo magari tofu sbriciolato e spezie come la curcuma per dare colore. Ovviamente non è il menemen classico, ma può essere un’alternativa interessante.
A casa mia lo preparo spesso in versione “da orto”: pomodori, peperoni, cipolla dolce, un filo d’olio e quando mi va, del formaggio feta. Senza complicazioni, senza carne. Quando gli ingredienti sono freschi, non serve molto altro.
Perché coltivare ciò che cucini fa la differenza
Una delle cose che impari presto, quando inizi a coltivare anche solo qualche pianta sul balcone, è che il gusto cambia. Un pomodoro raccolto al momento giusto, magari ancora tiepido di sole, non ha nulla a che vedere con quello che trovi in vaschetta al supermercato. E quando lo usi per cucinare, la differenza si sente subito.
Il menemen è un piatto che nasce proprio da questo tipo di cucina: semplice, fresca, legata alla stagione e al raccolto del giorno. Non servono spezie strane o tecniche complesse. Basta che gli ingredienti siano buoni. E più sono coltivati da te, meglio è.
Non serve avere un terreno enorme. Io ho cominciato con tre vasi di pomodori sul balcone, qualche piantina di peperone e un cassettone con cipolle e aromi. Bastava per cucinare un menemen ogni due o tre giorni d’estate. È diventato quasi un rituale: la sera annaffio, la mattina raccolgo, a colazione si cucina.
Coltivare quello che cucini ti riporta al ritmo delle stagioni, ti fa usare meno imballaggi, ti fa mangiare meglio. E ti dà anche una soddisfazione che nessun supermercato ti può dare. Il menemen è solo un esempio, ma il concetto vale per tutto: se coltivi, cucinare diventa un’altra cosa.
E anche se sbagli, pazienza. Il pomodoro sarà un po’ storto, il peperone più piccolo… ma è tuo. E quando finisce nel piatto, lo senti. Senti che ha una storia, che viene da una cura, da un gesto tuo. E quella, alla fine, è la vera ricetta.
FAQ sulla Ricetta del Menemen: Le Risposte alle Domande Più Frequenti
1. Qual è la ricetta originale del menemen turco?
La versione tradizionale prevede uova, pomodori, peperoni verdi dolci, olio d’oliva e sale. Alcuni usano anche cipolla, altri no (è una questione regionale). Le uova non si devono strapazzare troppo: si mescolano solo leggermente con il sugo per ottenere una consistenza cremosa.
2. Il menemen si fa con o senza cipolla?
Dipende da dove sei. Nella zona di Smirne spesso la mettono, a Istanbul no. Io consiglio di usarla solo se è dolce e ben cotta, magari coltivata da te. In quel caso aggiunge sapore senza coprire gli altri ingredienti.
3. Si può fare il menemen in versione vegetariana?
Sì, e lo è già nella sua versione base. Se vuoi una variante vegana, puoi ometttere le uova e usare tofu sbriciolato o ceci lessati con curcuma. Ovviamente cambia la consistenza, ma resta un piatto ricco e saporito.
4. Quali verdure coltivate a casa si usano nel menemen?
Pomodori, peperoni, cipolla, prezzemolo. Tutti facili da coltivare in vaso o in orto, a partire dalla primavera. Più sono freschi, più il piatto è buono. Anche il peperoncino si può aggiungere, se coltivi varietà piccanti.
5. Menemen e shakshuka sono la stessa cosa?
No. Il menemen ha le uova leggermente mescolate al sugo, mentre nella shakshuka restano intere. Inoltre la shakshuka è più speziata e densa. Sono simili, ma si preparano e si servono in modo diverso.
6. Come si serve il menemen nella colazione turca?
Di solito in padella, appena tolto dal fuoco, accompagnato da pane caldo, tè nero e altri piatti salati. È uno dei piatti principali della colazione tipica turca, che è ricca e varia.
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Scrivimi nei commenti: rispondo sempre volentieri, e magari la tua domanda può aiutare anche altri coltivatori!
Se invece coltivi da tempo pomodori o peperoni e hai qualche trucco personale, condividilo: qui si impara tutti insieme.
Buono lo procvato mi piace molto il mangiare TURCO