Introduzione
Chi ha un albero di fico in giardino lo sa: regala frutti dolci, cresce in fretta e sa resistere bene al caldo. Ma se lo lasci andare, tende a diventare troppo alto, disordinato e meno produttivo. La potatura, in questo, fa la differenza. È una di quelle cose che molti rimandano o temono di sbagliare, ma che, se fatta nel modo giusto e al momento giusto, aiuta davvero a ottenere una pianta più sana e generosa.
In questo articolo ti spiego passo dopo passo quando potare il fico, come potarlo e quali tecniche usare, in base all’età della pianta e a dove la coltivi (in vaso o in piena terra). Non servono strumenti strani, basta conoscere un po’ la struttura dell’albero e capire quali rami tenere e quali togliere. Vedremo anche la differenza tra potatura estiva e invernale, come riconoscere i rami da frutto, e cosa fare dopo il taglio per aiutare la pianta a guarire senza stress.
Ti darò anche un esempio reale di una potatura fatta su un fico trascurato, così da capire meglio come ci si può muovere anche quando la pianta è un po’ fuori controllo. Niente teoria inutile, solo consigli concreti da mettere in pratica.
Pronto? Prendiamo le cesoie. 🌿
Perché potare il fico: obiettivi e benefici
Molti pensano che il fico, essendo una pianta rustica e vigorosa, non abbia bisogno di grandi cure. In parte è vero: cresce anche da solo, ma senza una potatura regolare tende a svilupparsi in modo disordinato, produce meno frutti e diventa più difficile da gestire. Io anni fa, avevo un fico che si era allungato troppo verso l’alto. Faceva fichi solo in cima, e raccoglierli era un’impresa. Da lì ho capito quanto fosse utile intervenire con tagli mirati.
✅ 1. Aumentare la produzione di frutti
Uno degli scopi principali della potatura è proprio stimolare la fruttificazione. Il fico produce sui rami giovani, quindi togliere quelli vecchi o mal posizionati permette alla pianta di concentrare energia su nuovi getti produttivi. Una potatura ben fatta può davvero fare la differenza: meno rami, ma più fichi — e migliori.
✅ 2. Mantenere una forma equilibrata
Un fico non potato cresce in altezza e larghezza in modo incontrollato. Questo rende difficile sia raccogliere i frutti che arieggiare bene la chioma. Una potatura regolare aiuta a dare alla pianta una forma più compatta e armoniosa, riducendo anche il rischio che i rami si spezzino sotto il peso.
✅ 3. Ringiovanire alberi vecchi
Nel tempo, i rami principali del fico diventano legnosi e meno produttivi. Una potatura di ringiovanimento serve proprio a stimolare la crescita di nuovi germogli, più attivi e fertili. Anche se può sembrare drastico, tagliare alcuni rami principali può dare nuova vita a una pianta che sembrava “ferma”.
✅ 4. Prevenire malattie e marciumi
Tagliando i rami secchi, spezzati o malati si evita che funghi e parassiti trovino spazio per svilupparsi. L’aria circola meglio nella chioma, la luce arriva ovunque, e la pianta è più sana. È una delle prime cose da fare appena si vedono rametti secchi, specialmente dopo l’inverno.
✅ 5. Contenere l’altezza (soprattutto in vaso)
Per chi coltiva il fico in vaso o in piccoli spazi, è fondamentale contenere l’altezza. Lasciato libero, il fico può facilmente superare i 3-4 metri. Con una potatura regolare, invece, si può mantenerlo a 1,5–2 metri, rendendolo più accessibile e più facile da gestire.


Quando si pota il fico: inverno o estate?
La domanda più comune è: “Ma qual è il periodo giusto per potare il fico?”
E la risposta è: dipende da cosa vuoi ottenere e da dove vivi. In Italia, la potatura del fico si può fare in due momenti distinti dell’anno, ognuno con obiettivi e precauzioni diverse. Vediamoli insieme.
Potatura invernale (di struttura o di ringiovanimento)
Si fa quando la pianta è in riposo vegetativo, cioè da fine novembre a febbraio, nelle zone a clima mite. Se abiti in un’area fredda o soggetta a gelate, meglio aspettare fine inverno o inizio primavera (marzo), quando il rischio di gelo è passato.
Questa potatura serve a:
- rimuovere i rami secchi o mal posizionati;
- accorciare i rami troppo lunghi;
- dare forma alla pianta;
- ringiovanire un fico vecchio o trascurato.
Attenzione: se fai tagli troppo severi in inverno, la pianta potrebbe “piangere” linfa in primavera. È una reazione normale ma da evitare con tagli più delicati o leggermente ritardati.
Potatura estiva (o potatura verde)
La si fa dopo la raccolta, tra luglio e settembre, a seconda delle varietà. Non è obbligatoria, ma molto utile per:
- eliminare i succhioni (i getti verticali sterili);
- alleggerire la chioma;
- contenere la crescita della pianta;
- favorire l’arieggiamento interno.
Io, ad esempio, potando leggermente il mio fico a fine agosto, sono riuscito a evitare la comparsa di muffe tra i frutti durante un’estate molto umida. Niente di drastico: ho tolto solo i rami che si incrociavano e quelli troppo interni.
Quando NON potare
Evita la potatura:
- in giornate di pioggia o nebbia;
- se la pianta ha frutti ancora in maturazione;
- in pieno inverno nelle zone fredde;
- in pieno sole d’estate, specialmente nelle ore calde (meglio la mattina presto o nel tardo pomeriggio).
Dipende anche da dove vivi
In Sicilia o nel Sud Italia, puoi anticipare un po’ la potatura invernale. Al Nord, aspetta che le gelate siano passate. Alcuni coltivatori seguono anche le fasi lunari: la potatura si fa in luna calante, per rallentare la crescita e favorire la fruttificazione. Non è scientificamente provato, ma molti ci si trovano bene.

Come potare un fico giovane: forma, errori e tagli giusti
Quando si pianta un fico giovane, la tentazione è lasciarlo crescere libero. Sembra piccolo e inoffensivo, ma nel giro di un paio d’anni può trasformarsi in un albero alto e disordinato. La potatura nei primi anni serve proprio a impostare bene la struttura principale, cioè il “disegno” dell’albero che influenzerà produzione, forma e salute nel tempo.
Primo anno: imposta la base
Dopo aver messo a dimora il fico (in vaso o in terra), si aspetta che attecchisca bene. Alla fine del primo inverno si può iniziare la formazione:
- Lascia 1 solo tronco principale (meglio se verticale e ben dritto).
- Elimina i rami bassi (sotto i 30 cm dal suolo).
- Se la pianta è molto esile, si può anche accorciare il fusto a 50–60 cm per stimolare ramificazioni più basse.
Se lo coltivi in vaso, conviene da subito mantenere una forma bassa e compatta, con pochi rami ben aperti.
Secondo e terzo anno: struttura a vaso aperto
Il sistema più usato per il fico è la forma a vaso:
- Scegli 3 o 4 rami principali ben distanziati tra loro, inclinati verso l’esterno.
- Accorcia ogni ramo principale a circa 40–50 cm, lasciando 2–3 gemme per ramo.
- Elimina i rami che crescono verso l’interno o che si incrociano.
- Togli i polloni alla base e i succhioni (quei getti verticali troppo vigorosi).
Questo tipo di forma facilita la luce e l’aria nella chioma, riduce le malattie e rende facile la raccolta.
Errori da evitare
Io ho visto spesso fare l’errore opposto: lasciare troppi rami, tutti vicini, che poi si ingarbugliano e non lasciano spazio né alla luce né ai frutti. Meglio pochi rami ben scelti, che tanti piccoli ramoscelli inutili.
Evita anche:
- di tagliare in estate nei primi anni (la pianta deve ancora strutturarsi);
- di lasciar crescere due rami paralleli troppo vicini;
- di non disinfettare i tagli grossi (soprattutto se in clima umido).
Quando potare un fico giovane? A fine inverno, tra febbraio e marzo (al Sud anche gennaio), quando il rischio gelo è passato.
Quanto potare? Meglio poco e spesso, che tagli drastici: togli massimo 1/3 dei rami presenti.


Come potare un fico adulto o trascurato
Un fico adulto ha spesso una struttura già definita, ma questo non vuol dire che non vada più toccato. Anzi, se non lo si pota da anni, può diventare alto, spoglio alla base e poco produttivo. Oppure può avere rami secchi, intrecciati o cresciuti troppo verso l’alto. Qui la potatura serve a rimettere ordine, stimolare nuovi rami e, soprattutto, riportare la pianta a produrre bene.
Come si pota un fico adulto?
Se la pianta è seguita ogni anno, basta una potatura di mantenimento, eliminando:
- i rami secchi o danneggiati;
- quelli che si incrociano o crescono all’interno;
- i succhioni (getti verticali non produttivi);
- i polloni che spuntano alla base.
In genere si fa a fine inverno o subito dopo la raccolta, a seconda del clima.
📌 Consiglio: taglia sempre appena sopra una gemma rivolta verso l’esterno, in modo da guidare la crescita in direzione utile.
E se il fico è trascurato o “selvatico”?
Qui serve una potatura di ringiovanimento, che può sembrare drastica ma va fatta per dare nuova vita alla pianta.
Si fa in inverno e consiste nel:
- accorciare le branche principali, anche di metà lunghezza;
- lasciare solo 3–4 rami forti ben distanziati;
- rimuovere tutta la vegetazione caotica e sterile;
- stimolare l’emissione di nuovi rami più bassi e fertili.
📌 Fallo in due anni se la pianta è molto vecchia, così da non stressarla troppo tutta insieme.
💡 Esempio pratico: fico alto 4 metri e quasi sterile
Nel mio giardino, avevo un fico abbandonato da anni. Alto più di 4 metri, con una chioma fitta solo in cima e pochi frutti, tutti irraggiungibili. L’ho potato a fine febbraio, tagliando i rami più alti fino a portarlo a 2 metri. Ho lasciato solo 3 branche forti e ho tolto i succhioni che partivano dal basso.
Quell’anno ha reagito producendo getti nuovi, e già l’estate dopo i fichi erano più numerosi, alla portata, e ben esposti alla luce.
Errori da evitare
- Tagliare tutto in una volta sola se l’albero è molto grande
- Lasciare rami spezzati o con tagli irregolari
- Non disinfettare gli attrezzi (soprattutto se il fico ha avuto marciumi o muffe)
👉 Per un approfondimento tecnico sulle malattie fungine come alternaria, botrite e oidio, ti consiglio la lettura dell’articolo di Agronotizie:
Link: https://agronotizie.imagelinenetwork.com


Tecniche di potatura verde: vantaggi, limiti e quando farla
Oltre alla potatura invernale, esiste un’altra forma di intervento, più leggera e mirata: la potatura verde del fico. Si esegue in estate, dopo la raccolta, quando la pianta è ancora in vegetazione. Serve per tenere sotto controllo lo sviluppo e stimolare la qualità dei frutti. Non si taglia tutto, ma si lavora con piccoli interventi mirati.
Cos’è la potatura verde?
È un tipo di potatura che si fa con la pianta in piena attività vegetativa, tra luglio e settembre, subito dopo la produzione dei fichi estivi (o breba) e prima della nuova emissione di gemme.
Serve principalmente a:
- togliere i succhioni (getti verticali sterili, spesso vigorosi);
- alleggerire i rami troppo densi;
- contenere l’altezza, soprattutto in vaso o spazi piccoli;
- favorire la luce e l’arieggiamento della chioma.
Quando farla (e quando evitarla)
Si può intervenire quando:
- la raccolta dei fichi è finita;
- la pianta è troppo folta;
- noti molti getti inutili verso l’alto o verso l’interno.
Meglio evitare se:
- l’estate è molto calda (sopra i 35°C);
- la pianta ha subito stress o siccità prolungata;
- si tratta di un fico giovane nei primi due anni.
Io la faccio in genere a fine agosto, solo se la pianta ha già dato una produzione abbondante. Togliere un po’ di verde in quel momento le permette di concentrarsi sui rami produttivi per l’anno successivo.
Attenzione ai tagli
- Non tagliare i rami principali: lavora solo su getti nuovi e rametti secondari.
- Se fai tagli grossi, proteggili con un cicatrizzante.
- Evita di potare nei giorni più caldi: meglio la mattina presto o nel tardo pomeriggio.

Attrezzi consigliati e sicurezza durante la potatura
Potare non è solo “tagliare rami”. Serve precisione, pulizia e attenzione. Anche i tagli piccoli, se fatti male o con strumenti sporchi, possono aprire la porta a infezioni e funghi. Per questo è importante usare attrezzi adatti e ben puliti.
Quali attrezzi servono davvero
Non serve un arsenale. Per la maggior parte delle potature del fico bastano:
- Cesoie a lama passante: perfette per rami giovani fino a 2 cm di diametro;
- Seghetto da potatura: utile per rami più spessi o legnosi (oltre 2–3 cm);
- Forbici da potatura a due mani (troncarami): comode per tagli più in alto senza salire sulla scala;
- Guanti da lavoro: meglio se antiscivolo, per proteggere le mani da spine, tagli e abrasioni;
- Disinfettante per lame: fondamentale per evitare di trasmettere malattie da una pianta all’altra (alcool isopropilico o candeggina diluita vanno bene).
Se il fico è alto o difficile da raggiungere, può tornare utile un potatore telescopico. Ma solo se sai usarlo: meglio salire in sicurezza su una scala bassa, piuttosto che tagliare male da lontano.
Come usare (e pulire) gli attrezzi
Ogni volta che finisci di potare, pulisci bene le lame con un panno imbevuto di alcol oppure con una soluzione al 10% di candeggina e acqua.
Se hai potato un fico malato o con segni di muffa, disinfetta anche tra un taglio e l’altro. Lo so, sembra esagerato, ma può evitare la diffusione di infezioni fungine — specie in estate, con l’umidità.
Io tengo sempre una bottiglietta spray con alcol a portata di mano quando poto, anche solo per dare una passata veloce tra un ramo e l’altro.
📌 Un altro consiglio: affila le lame almeno una volta a stagione. Una lama ben affilata fa un taglio netto, che cicatrizza meglio e più in fretta.
👉 Per un confronto dettagliato tra i vari strumenti da potatura, ti consiglio questo approfondimento tecnico de L’Informatore Agrario:
Link: https://www.informatoreagrario.it/tecnica/agrotecnica/attrezzi-per-la-potatura/

Cosa fare dopo la potatura: cura e cicatrizzazione dei tagli
Una volta finita la potatura, non si chiude tutto e via. Il lavoro continua: i tagli, soprattutto quelli più grandi, sono ferite vere e proprie, e vanno trattate con attenzione per evitare che diventino punti di ingresso per funghi e batteri. Saper gestire bene questa fase è fondamentale per mantenere la pianta sana nel tempo.
Serve sempre il cicatrizzante?
Dipende. Se i tagli sono:
- piccoli (sotto 1,5 cm): non serve nulla, si rimarginano da soli;
- medi (2–3 cm): meglio disinfettare la lama e controllare che il taglio sia pulito e netto;
- grandi (oltre 3 cm): è consigliabile usare un prodotto cicatrizzante.
Io di solito uso un mastice naturale a base di resine vegetali, facile da applicare con un pennellino, soprattutto se i tagli sono su rami portanti o in piante vecchie.
Come e quando trattare i tagli
- Applica il cicatrizzante subito dopo il taglio, a pianta asciutta.
- Evita di farlo in giornate umide o piovose.
- Se preferisci metodi naturali, puoi usare anche propoli liquida o polvere di cannella, entrambi con proprietà antimicotiche.
Attenzione: non usare prodotti troppo grassi o impermeabili, che possono impedire alla ferita di respirare. Il taglio deve chiudersi ma anche restare “attivo” per un po’.
Irrigazione e concimazione dopo la potatura
Dopo una potatura importante, la pianta può subire uno stress temporaneo. Per aiutarla:
- mantieni il terreno leggermente umido per una settimana;
- evita concimi nei primi 10–15 giorni;
- se coltivi in vaso, sposta la pianta in una zona riparata per qualche giorno, specie se hai fatto tagli grossi.
Una volta che compaiono i nuovi germogli, puoi riprendere una concimazione leggera con prodotti equilibrati, ricchi in potassio e fosforo.
Se dopo la potatura noti gemme che non si aprono o rami che anneriscono, rimuovili subito: potrebbero essere colpiti da funghi o da un colpo di freddo.
Io, ad esempio, uso una miscela di propoli e argilla verde per trattare i tagli sulle piante più vecchie. Si asciuga in fretta, lascia respirare il legno e riduce il rischio di infezioni. L’ho provata su un fico di oltre 15 anni e i risultati sono stati ottimi.
Esempio reale: come ho salvato un fico trascurato
Qualche anno fa mi è capitato di prendermi cura di un fico lasciato andare per troppo tempo. L’orto era stato abbandonato da un paio d’anni, e la pianta, che un tempo produceva tanto, era diventata alta e ingombrante, quasi fuori controllo. I rami si allungavano a dismisura verso l’alto, con una chioma fitta solo nella parte superiore. Sotto, invece, era tutto spoglio e buio. I fichi c’erano, sì, ma pochi e irraggiungibili senza scala. Quelli bassi, invece, non maturavano mai come si deve.
Non era malato, ma si vedeva che da tempo nessuno lo potava. C’erano rami secchi ovunque, intrecciati tra loro, polloni alla base e tanti getti verticali che toglievano luce. La pianta era viva, certo, ma stava andando fuori strada. Era chiaro che serviva un intervento serio.
Ho deciso di non fare tutto in una volta. Una potatura drastica, su un albero così grande e trascurato, rischia di essere uno shock. Così ho diviso il lavoro in due anni.
Il primo inverno ho iniziato togliendo tutto il secco, poi ho accorciato le branche più alte, tagliandole di circa un terzo. Ho lasciato solo tre o quattro rami principali, quelli più sani e ben orientati. Ho aperto un po’ la chioma al centro per far passare luce e aria, e ho eliminato i polloni alla base. Era già un bel cambiamento.
L’anno dopo, la pianta aveva reagito bene. C’erano nuovi getti sani e una crescita più ordinata. Ho fatto una seconda potatura, più leggera: ho solo tolto i rami che crescevano in verticale o verso l’interno, e dato una sistemata generale per mantenere la forma a vaso. A fine estate ho fatto anche una piccola potatura verde, giusto per alleggerire qualche ramo troppo denso.
Il risultato? Fichi ovunque, e soprattutto alla portata. I frutti erano più grossi, più dolci e meglio esposti al sole. E la cosa più bella è che non ho più bisogno della scala: con un’altezza di circa due metri, raccolgo tutto senza fatica.
Oggi quella pianta è tornata a essere una delle più produttive dell’orto. E mi ha insegnato una cosa importante: anche un fico trascurato da anni può riprendersi bene, se lo si ascolta e lo si pota con calma, senza fretta e senza esagerare.
Errori comuni nella potatura del fico
Potare un fico non è difficile, ma nemmeno qualcosa da improvvisare. Basta poco per sbagliare: un taglio nel momento sbagliato, una potatura troppo aggressiva, o semplicemente l’uso di attrezzi non puliti. In questa parte voglio parlarti degli errori che ho visto fare più spesso — e che in passato ho fatto anch’io.
❌ 1. Tagliare troppo in una sola volta
Uno degli errori più grossi è pensare che una potatura “forte” risolva tutto. In realtà, tagliare troppi rami insieme può indebolire la pianta, ridurre la fotosintesi e provocare una crescita disordinata l’anno dopo. Se il fico è trascurato, è meglio intervenire in due o tre anni, con potature progressive.
❌ 2. Potare nel momento sbagliato
Non tutti i mesi vanno bene. Se poti in pieno inverno e abiti in una zona fredda, rischi di danneggiare i rami con il gelo. Se lo fai d’estate, sotto il sole, la pianta può stressarsi e soffrire. Il periodo ideale dipende dal clima della tua zona: meglio fine inverno o inizio primavera, e solo potature leggere a fine estate.
❌ 3. Lasciare tagli irregolari o slabbrati
Un taglio brutto, fatto con una lama non affilata, si rimargina peggio. Si possono creare ferite aperte, che restano a lungo esposte a funghi, muffe e batteri. Usa cesoie affilate e disinfettate, e fai tagli netti, inclinati, appena sopra una gemma.
❌ 4. Non disinfettare gli attrezzi
Sembra un dettaglio, ma è importante. Se usi lo stesso attrezzo su una pianta malata e poi su un’altra, rischi di trasmettere funghi o virus. Bastano pochi secondi per passare un panno con alcool o acqua e candeggina.
❌ 5. Lasciare i succhioni e i polloni
Spesso, dopo la potatura, spuntano quei getti verticali super vigorosi — i famosi succhioni. O i polloni alla base del tronco. Se non li togli, la pianta spreca energie su rami che non fruttificano. Rimuovili ogni 15–20 giorni, da giugno a settembre, quando sono ancora teneri e facili da staccare a mano.
❓ FAQ sulla Potatura del Fico: Le Risposte alle Domande Più Frequenti
Quando si pota il fico?
Il periodo migliore dipende dal clima della tua zona. In generale, la potatura principale si fa a fine inverno, tra febbraio e marzo, quando il rischio gelo è passato. La potatura verde, invece, si fa dopo la raccolta, in estate, per alleggerire la chioma e mantenere la forma. Evita i giorni di pioggia, gelo o caldo estremo.
Come si pota un albero di fico?
Si parte eliminando i rami secchi, malati o che crescono verso l’interno. Poi si accorciano i rami troppo lunghi o disordinati. Nei fichi giovani, si forma una struttura a vaso con 3–4 branche principali. Nei fichi adulti, si mantengono i rami produttivi e si favorisce la crescita laterale. I tagli vanno fatti sopra una gemma rivolta verso l’esterno.
Si può potare il fico in estate?
Sì, ma solo in forma leggera. La potatura estiva, detta anche potatura verde, si fa dopo la raccolta per rimuovere succhioni, rami che si incrociano e quelli troppo densi. Va fatta solo in giornate fresche (mattina o sera) e se la pianta è in buona salute. Evita i tagli grossi nei periodi molto caldi.
Con che luna si pota il fico?
Molti coltivatori seguono la luna calante per la potatura, perché si ritiene che rallenti la crescita vegetativa e favorisca la fruttificazione. Non è una regola scientifica, ma se vuoi seguire la tradizione, potare in luna calante può essere un buon momento.
Cosa fare dopo la potatura?
Controlla i tagli: se sono grossi, applica un cicatrizzante. Mantieni il terreno leggermente umido, ma evita l’eccesso d’acqua. Non concimare subito: aspetta la ripresa vegetativa. Se compaiono nuovi germogli sani, la potatura ha avuto successo.
Quanto si potano i fichi?
Non c’è una misura fissa, ma una buona regola è non togliere mai più di 1/3 della chioma in una sola volta. Sui fichi giovani si fanno tagli più leggeri, su quelli adulti o trascurati si può osare un po’ di più, ma sempre in modo progressivo, magari in due anni.
📩 Hai ancora dubbi o vuoi raccontare la tua esperienza con la potatura del fico?
Scrivimi nei commenti: rispondo sempre volentieri. E se hai un tuo metodo per potare o far fruttare meglio la pianta, condividilo! Qui si impara tutti insieme. 🌱
0 commenti