Perché fare la Saksuka in casa partendo dall’orto
Se c’è una cosa che ho imparato negli ultimi anni coltivando l’orto, è che il vero gusto di certi piatti parte proprio da quello che raccogli. La saksuka turca non fa eccezione. Questa ricetta ha un cuore fatto di verdure semplici – melanzane, pomodori, peperoni, cipolla, prezzemolo – tutte cose che, con un po’ di pazienza e di passione, puoi portare a casa dal balcone o dal piccolo orto dietro casa.
Vedere crescere le piantine, raccogliere al momento giusto, scegliere i frutti più sani: tutto questo, alla fine, si sente nel sapore. E anche se non hai un grande terreno, basta qualche vaso al sole per raccogliere peperoni croccanti e prezzemolo fresco, da aggiungere a questa ricetta tipica.
Usare ingredienti coltivati da sé vuol dire anche ridurre i pesticidi, risparmiare e portare in tavola un sapore che, onestamente, nessun supermercato potrà mai darti. La saksuka che si prepara in casa, partendo dalle verdure autoprodotte, ha un profumo che non trovi altrove – e già questo secondo me fa la differenza.
Cos’è la Saksuka turca: storia, origini e differenze con la Shakshuka
Quando si parla di saksuka, molti pensano subito alla shakshuka, quel piatto nordafricano pieno di uova al sugo che ormai trovi ovunque. In realtà sono due mondi diversi, anche se i nomi si somigliano. La saksuka turca è un antipasto a base di verdure (soprattutto melanzane, ma spesso anche peperoni e zucchine), cotte e poi insaporite in una salsa di pomodoro arricchita con aglio e spezie. Si serve quasi sempre fredda, come meze, cioè tra gli antipasti tipici della tavola turca.
Il termine “saksuka” sembra derivare dal verbo turco “karıştırmak”, cioè “mescolare”, anche se su questo punto storici e appassionati discutono ancora. Quello che è certo è che la saksuka nasce come piatto popolare, fatto per recuperare le verdure dell’orto durante l’estate e conservarle qualche giorno in frigo, pronte da portare in tavola senza troppi fronzoli.
Una differenza chiave rispetto alla shakshuka? Le uova, semplicemente, nella saksuka non ci sono. In shakshuka, invece, le uova vengono cotte direttamente nel sugo di pomodoro e servite calde. Un’altra cosa: la saksuka si trova spesso in tantissime varianti, a seconda della regione della Turchia. Al nord la fanno quasi solo con le melanzane, al sud aggiungono più peperoni, in alcune zone ci mettono persino le patate.
La prima volta che ho assaggiato la saksuka, in una piccola pensione in Anatolia, la servivano a temperatura ambiente, con il pane appena sfornato. Non era un piatto da ristorante: era la cucina di casa, fatta con le verdure dell’orto raccolte la mattina. E in quel momento ho capito che, dietro una ricetta semplice, c’è tutto un mondo di storie e di stagioni vissute.
Se vuoi approfondire la storia e le tradizioni della cucina turca, ti consiglio la pagina di Wikipedia:
👉 https://it.wikipedia.org/wiki/Cucina_turca
Ingredienti della Saksuka: la spesa, l’orto e le varianti possibili
La saksuka turca è uno di quei piatti che puoi personalizzare in molti modi, ma la base resta sempre la stessa: melanzane, pomodori, peperoni, cipolla, aglio, prezzemolo e olio extravergine d’oliva. Se hai un orto, anche solo sul balcone, puoi produrre quasi tutto in casa, ed è qui che la ricetta prende davvero sapore. Melanzane compatte, non troppo grandi e prive di semi grossi sono le migliori: se le raccogli direttamente dalla pianta, il risultato finale cambia, te lo garantisco.
Per i pomodori puoi scegliere quelli da sugo, come i San Marzano, o i classici tondi da insalata, basta che siano maturi e ben rossi. I peperoni sono facoltativi ma danno dolcezza e colore, soprattutto se usi quelli rossi o gialli dell’orto. La cipolla meglio bianca, ma va bene anche quella dorata o rossa, specie se è quella coltivata in casa, più dolce e croccante. L’aglio non può mancare: se riesci a coltivarlo, ti accorgerai che il profumo è più intenso rispetto a quello comprato al supermercato. Il prezzemolo, se fresco e appena raccolto, completa il piatto sia come aroma che come decorazione.
Poi ci sono le spezie: di solito si aggiunge pepe nero macinato fresco, a volte un pizzico di peperoncino (anche questo lo puoi coltivare facilmente in vaso) e, per chi ama i sapori decisi, un tocco di cumino. Alcuni usano un filo d’aceto per dare una nota più acidula, ma qui si entra già nelle varianti regionali.
Parlando di varianti, la saksuka si adatta facilmente a quello che offre l’orto. Non hai le melanzane? Puoi provare con le zucchine. Qualcuno aggiunge le patate, altri preferiscono aumentare i peperoni. C’è anche chi, a fine cottura, aggiunge una cucchiaiata di yogurt greco per un effetto più fresco e cremoso.
Se segui una dieta vegetariana o vegana, questa ricetta è già perfetta così: nessun ingrediente di origine animale, solo verdure, aromi e olio buono. In estate, con tutte le verdure al massimo della maturazione, la saksuka è il piatto che più di tutti rappresenta la cucina di chi coltiva davvero.
Ricetta Saksuka turca originale
Ingredienti (per 4 persone)
- 2 melanzane medie (circa 500 g)
- 3 pomodori maturi (o 400 g di polpa di pomodoro)
- 1 peperone rosso (facoltativo, ma consigliato)
- 1 cipolla bianca o dorata
- 2 spicchi d’aglio
- Olio extravergine d’oliva (circa 100 ml per friggere, meno per versione light)
- Prezzemolo fresco (un mazzetto)
- Sale q.b.
- Pepe nero macinato fresco q.b.
- 1 cucchiaino di aceto di vino bianco (opzionale)
- Peperoncino fresco o in polvere (opzionale, se ti piace la versione piccante)
Procedimento passo-passo
- Prepara le melanzane
Lava le melanzane, tagliale a cubetti . Se vuoi eliminare l’amaro e limitare l’assorbimento di olio, mettile in uno scolapasta cosparse di sale grosso e lascia riposare per almeno 30 minuti. Poi sciacqua e asciuga bene. Ti consiglio di utilizzare le ‘melanzane seta’, quelle con la buccia di un viola chiaro e tonde, non quelle lunghe e scure. Sono molto dolci! - Taglia le altre verdure
Trita finemente la cipolla e l’aglio. Taglia il peperone a dadini piccoli. Se usi pomodori freschi, sbollentali un minuto, pelali e tagliali a cubetti (oppure usa polpa pronta). - Friggi le melanzane (metodo tradizionale)
Scalda abbondante olio extravergine in una padella ampia. Friggi le melanzane poche alla volta, così restano dorate e non si “lessano”. Scolale su carta assorbente.
Se vuoi una saksuka più leggera, cuoci le melanzane in forno ventilato a 200°C per circa 25 minuti, con poco olio, oppure in friggitrice ad aria a 190°C per 15-18 minuti.
- Prepara la salsa di pomodoro
In una padella capiente, scalda due cucchiai d’olio. Fai soffriggere la cipolla e l’aglio per qualche minuto a fuoco dolce, poi aggiungi il peperone. Quando il tutto è morbido, unisci i pomodori, un pizzico di sale e lascia cuocere a fuoco medio per 15-20 minuti, fino a ottenere una salsa densa. - Unisci le melanzane e insaporisci
Aggiungi le melanzane fritte o arrostite alla salsa di pomodoro. Mescola delicatamente, aggiusta di sale e pepe. Se vuoi, aggiungi un cucchiaino di aceto e un pizzico di peperoncino. Prosegui la cottura per 5 minuti, giusto il tempo che i sapori si amalgamino. - Completa con il prezzemolo
Spegni il fuoco e aggiungi abbondante prezzemolo fresco tritato. Lascia raffreddare. - Riposo e servizio
La saksuka dà il meglio se riposa almeno due ore in frigo, meglio ancora se preparata il giorno prima. Servila fredda o a temperatura ambiente, accompagnata da pane casereccio o pita.
Consiglio pratico:
Se vuoi che la saksuka resti compatta e non acquosa, lascia sempre scolare bene le melanzane dopo la cottura e fai restringere bene la salsa. Non esagerare con le verdure aggiuntive, o rischi di “annacquare” il risultato.

Varianti, errori frequenti e consigli pratici
Una delle cose belle della saksuka è che puoi adattarla facilmente in base a quello che hai nell’orto o in frigo. Ognuno, in Turchia, ha la sua versione preferita e, spesso, cambia anche da una famiglia all’altra. Ecco alcune idee concrete e i problemi che puoi incontrare la prima volta che la prepari.
Varianti più usate
- Con zucchine:
Puoi sostituire metà delle melanzane con zucchine tagliate a cubetti. Il sapore sarà più delicato e la consistenza leggermente diversa, perfetta in estate quando abbondano. - Con peperoni misti:
Se ti piace il contrasto tra dolce e sapido, prova ad aggiungere peperoni rossi e gialli. Ricorda che i peperoni dell’orto, raccolti al giusto grado di maturazione, sono molto più saporiti di quelli comprati. - Saksuka piccante:
Aggiungi peperoncino fresco o in polvere a piacere durante la cottura della salsa. Anche il peperoncino coltivato in vaso va benissimo. - Con yogurt:
Qualcuno serve la saksuka con una cucchiaiata di yogurt greco sopra o a lato. Freschezza garantita, soprattutto d’estate. - Senza friggere:
Se vuoi un piatto ancora più leggero, cuoci tutte le verdure in forno o in friggitrice ad aria. Il sapore cambia un po’, ma resta comunque ottimo.



Errori frequenti e come evitarli
- Melanzane amare:
Se scegli varietà da orto giovani e fresche, di solito il problema non si pone. Se sono più grandi o acquistate, meglio lasciarle sotto sale almeno mezz’ora. Come dicevo prima, le melanzane tonde sono piu dolci di quelle lunghe! - Saksuka troppo liquida:
Scola bene le melanzane dopo la cottura e fai addensare la salsa a fuoco medio. Se serve, lascia evaporare l’acqua in eccesso senza coperchio. - Troppo olio:
La ricetta tradizionale è ricca, ma puoi ridurre l’olio e preferire la cottura in forno. Non rinunciare però all’olio extravergine di qualità, che dà sapore vero al piatto. - Piatto insipido:
Non dimenticare di regolare sale e spezie, e di usare prezzemolo fresco a fine cottura. Se usi verdure coltivate da te, saranno già più saporite.
Consigli
- La saksuka si conserva bene in frigo anche per 2-3 giorni, chiusa in un contenitore. Migliora col riposo: preparala in anticipo se puoi.
- Provala anche come farcitura di panini, oppure su crostoni di pane abbrustolito per un antipasto diverso dal solito.
Proprietà nutrizionali, benefici e conservazione della Saksuka
La saksuka è il classico esempio di piatto che unisce semplicità e valore nutrizionale. Partiamo dal fatto che, di base, non contiene ingredienti di origine animale: è perfetta per chi segue una dieta vegetariana o vegana.
Valori nutrizionali
La versione tradizionale, con melanzane fritte, è più calorica (circa 200-250 kcal a porzione, ma dipende da quanto olio usi). Se preferisci la versione light, cotta in forno o in friggitrice ad aria, le calorie si riducono anche della metà. Melanzane, peperoni e pomodori sono ricchi di fibre, vitamine (soprattutto A, C e K), antiossidanti e sali minerali. L’olio extravergine d’oliva aggiunge grassi buoni, mentre il prezzemolo fresco regala un tocco di vitamina C e ferro.
Mangiare saksuka fa bene non solo perché è leggera, ma anche perché è composta quasi tutta da verdure fresche, spesso raccolte e consumate nel giro di poche ore. Questo vuol dire meno nutrienti persi, più sapore e più benefici reali per l’organismo. Se hai un orto, coltiva melanzane, peperoni e pomodori senza trattamenti chimici: ne guadagna tutto il piatto.
Benefici delle verdure usate
Le melanzane contengono fibre che aiutano la digestione e hanno pochi zuccheri, quindi vanno bene anche per chi vuole tenere sotto controllo la glicemia. I pomodori sono pieni di licopene, un antiossidante naturale che resiste bene anche alla cottura. I peperoni, soprattutto se rossi, sono tra le verdure con più vitamina C. L’aglio e il prezzemolo, anche usati in piccole quantità, aggiungono proprietà antibatteriche e aiutano la digestione.
👉 Per approfondire le proprietà nutrizionali delle melanzane, ti consiglio la scheda di My Personal Trainer:
Link: https://www.my-personaltrainer.it/benessere/melanzane.html
Quando preparo saksuka per il meal prep della settimana, spesso raddoppio le dosi e ne tengo una parte in frigo, l’altra in freezer, già in contenitori singoli. Quando la scongelo, la lascio a temperatura ambiente qualche ora e aggiungo solo un filo d’olio e prezzemolo fresco prima di servirla.
FAQ sulla Saksuka turca: Le Risposte alle Domande Più Frequenti
1. Qual è la differenza tra saksuka e shakshuka?
La differenza è chiara: la saksuka turca è a base di verdure (soprattutto melanzane), si serve fredda o a temperatura ambiente e non contiene uova. La shakshuka invece è un piatto di origine nordafricana, servito caldo, con una base di sugo di pomodoro in cui vengono cotte le uova. Le spezie sono diverse, così come il ruolo a tavola: la saksuka è un antipasto o contorno, la shakshuka spesso un piatto unico.
2. Si può preparare la saksuka senza friggere le melanzane?
Sì, puoi tranquillamente cuocere le melanzane in forno, tagliandole a cubetti e irrorandole con poco olio. Vanno cotte a 200°C per circa 25 minuti, girandole a metà cottura. In alternativa, la friggitrice ad aria è perfetta per ottenere una versione più leggera. Il risultato sarà meno “ricco” ma più adatto a chi cerca una ricetta light.
3. Quali sono le spezie tipiche della saksuka turca?
La ricetta classica prevede pepe nero e prezzemolo fresco, ma puoi aggiungere peperoncino (fresco o in polvere) se ti piace il piccante. Alcune versioni prevedono un pizzico di cumino, mentre altre, specie nel sud della Turchia, aggiungono un po’ di menta secca o aceto.
4. Quanto dura la saksuka in frigo e si può congelare?
In frigo, la saksuka dura senza problemi 2-3 giorni, ben chiusa in un contenitore ermetico. Se vuoi congelarla, fallo solo con ingredienti freschi e senza aggiungere yogurt. Una volta scongelata, riportala a temperatura ambiente e aggiungi solo un filo d’olio e prezzemolo fresco.
5. Con cosa si abbina la saksuka?
La saksuka si sposa benissimo con pane casereccio, pita, focaccia o crostini. In Turchia è un antipasto tipico ma la puoi servire anche come contorno a piatti di carne o pesce, o come farcitura di panini vegetariani.
6. La saksuka è adatta a una dieta vegetariana o vegana?
Assolutamente sì. Tutti gli ingredienti sono vegetali. Basta scegliere olio extravergine di qualità e, se vuoi, evitare lo yogurt come topping.
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