Cos’è il sovescio e a cosa serve
Il sovescio è un’ importante pratica antica ma ancora attuale. In poche parole, consiste nel coltivare alcune piante apposta per poi tagliarle e interrarle nel terreno, così da arricchirlo di nutrienti.
Non è una tecnica strana o complicata, anzi: è uno dei metodi più naturali per migliorare la qualità del suolo, soprattutto se coltivi un orto in modo biologico.
Io l’ho scoperto per caso anni fa, parlando con un anziano che coltivava fagioli e fave. Mi ha detto: “le piante nutrono il terreno, se le interri lo ringrazi”. E aveva ragione.
Col sovescio puoi aumentare la fertilità, migliorare la struttura del suolo e ridurre l’uso di concimi.
In più, le radici delle piante che usi per il sovescio aiutano a rompere il terreno compatto, e alcune specie tengono lontane le erbacce e i parassiti.
Benefici del sovescio per l’orto e il terreno
Il sovescio non è solo una “pratica da agricoltori”, è utilissimo anche nell’orto di casa. Il primo beneficio che ho notato è stato sulla struttura del terreno: era duro, compatto, e dopo un paio di sovescio è diventato più soffice, facile da lavorare.
In più, il sovescio aumenta la fertilità naturale del suolo, senza bisogno di concimi chimici. Le piante che si usano rilasciano sostanze utili mentre si decompongono, migliorando anche l’umidità e la vita microbica.
Altro aspetto fondamentale: limita la crescita delle infestanti. Dopo aver usato senape bianca come sovescio, ho visto molte meno erbacce nelle parcelle vicine.
Infine, riduce anche i rischi di malattie, perché le radici migliorano la biodiversità del suolo. È un modo semplice per rendere il terreno più sano e stabile nel tempo.

Quando fare il sovescio: stagioni e momenti giusti
Il sovescio si può fare tutto l’anno, ma il momento migliore dipende da cosa coltivi e da che piante usi per il sovescio. Io di solito ne faccio due all’anno: uno in autunno, dopo le colture estive, e uno a fine inverno, prima di seminare l’orto di primavera.
In autunno uso spesso favino o senape bianca: crescono bene anche col freddo e preparano il terreno per le semine di marzo-aprile.
In primavera invece scelgo piante più veloci, da interrare entro 40-50 giorni, così da lasciare spazio alle coltivazioni estive.
L’errore che ho fatto all’inizio? Seminare troppo tardi e non riuscire a interrare in tempo: le piante erano già fiorite. Col tempo ho imparato che il sovescio va pianificato come una coltura vera e propria.
Come fare il sovescio in un orto domestico (passo passo)
Fare il sovescio nel proprio orto non è complicato, basta prenderci la mano. Ti spiego come lo faccio io, passo passo.
- Pulisco l’aiuola dove voglio seminare: tolgo residui delle colture precedenti, erbacce e radici secche.
- Smuovo leggermente il terreno con una forca o una zappa, giusto per arieggiarlo un po’.
- Spargo il seme a spaglio. Di solito uso miscugli già pronti, oppure faccio da me: favino + senape, o veccia + avena.
- Ricopro con un leggero strato di terra o semplicemente passo il rastrello.
- Annaffio bene, soprattutto nei primi giorni, così il seme parte subito. Se piove, meglio ancora.
Una volta cresciute le piante (di solito in 40–60 giorni), le taglio a pochi cm dal suolo. Poi le lascio un paio di giorni sul posto e infine le interro.
All’inizio avevo paura di sbagliare, ma ho capito che il trucco è non farle fiorire: se aspetti troppo, diventano dure e ci mettono troppo a decomporsi.

Come si semina il sovescio: tecniche semplici
La semina del sovescio è davvero facile, anche se non l’hai mai fatto. Di solito si semina a spaglio, cioè spargendo il seme a mano su tutta la superficie. Se il terreno è già morbido, non serve lavorarlo troppo.
Prima si distribuiscono i semi, poi si passa un rastrello per coprirli leggermente con la terra. Se il suolo è asciutto, una bella annaffiata aiuta a farli germogliare in fretta. In alternativa, puoi aspettare una pioggia leggera.
Le quantità variano in base alla pianta, ma in genere si va da 30 a 150 grammi per 10 metri quadri. Meglio non esagerare: troppe piante troppo vicine crescono male.
Un consiglio utile: se usi un miscuglio, mescola bene i semi prima di seminarli, così si distribuiscono in modo omogeneo.

Come e quando interrare il sovescio
Il momento giusto per interrare il sovescio è prima che le piante vadano a fiore. Quando iniziano a formarsi i boccioli, è il segnale che devi agire. Se aspetti troppo, diventano legnose e si decompongono male.
Prima di interrare, taglia le piante alla base con un falcetto, una forbice da potatura o un decespugliatore leggero. Lascia il verde sul posto per 1 o 2 giorni, così inizia a seccarsi un po’.
Poi si interra tutto con una zappa o una vanga, girando il terreno a una profondità di 10–15 cm. Non serve che sia perfetto, l’importante è che il materiale verde venga inglobato nel suolo.
Dopo l’interramento, lascia riposare il terreno per almeno 2 o 3 settimane prima di seminare o trapiantare. Così si evita la “fame d’azoto”, un classico problema per chi ha fretta.

Migliori piante da sovescio per orto biologico
Non tutte le piante vanno bene per il sovescio. Le migliori sono quelle che crescono in fretta, hanno tante radici e si decompongono facilmente.
Nel mio orto ho provato diversi miscugli, e alla fine ho capito che la scelta va fatta in base al tipo di terreno e alla stagione.
Per arricchire il suolo di azoto, le leguminose sono perfette: favino, veccia, trifoglio, lupino. Crescono anche in terreni poveri e aiutano la struttura.
Se vuoi rompere un suolo compatto, scegli graminacee come segale o avena: le radici vanno in profondità.
Contro le erbe infestanti e alcuni parassiti, la senape bianca o il rafano oleifero sono ottimi: coprono in fretta e rilasciano sostanze utili.
Meglio ancora se usi un miscuglio, così hai un’azione più completa.

Sovescio con leguminose: perché e come farlo
Le leguminose sono tra le piante più usate per il sovescio, e il motivo è semplice: arricchiscono il terreno di azoto, un nutriente fondamentale per le coltivazioni che verranno dopo.
Piante come favino, veccia, trifoglio e lupino lavorano in simbiosi con dei batteri che vivono nelle loro radici. Questi batteri trasformano l’azoto presente nell’aria in una forma utile per le piante. Quando interri il sovescio, quell’azoto resta nel suolo.
Io ho usato spesso il favino: è resistente, cresce anche in terreni pesanti e si interra facilmente.
La veccia invece è ottima nei miscugli: si arrampica sulle altre piante e tiene il suolo coperto.
Per funzionare bene, il sovescio con leguminose deve essere interrato prima della fioritura. Se lasci andare troppo avanti le piante, perdono la loro capacità di fissare azoto.
Sovescio con senape bianca: vantaggi e come si fa
La senape bianca è una delle mie piante preferite per il sovescio, soprattutto in autunno. Cresce veloce, copre il terreno in poco tempo e si lavora bene.
Uno dei suoi punti forti è che rilascia sostanze naturali (glucosinolati) che aiutano a tenere sotto controllo alcuni parassiti e nematodi nel terreno. È come un “disinfettante naturale”.
È perfetta nei terreni sabbiosi o pesanti, dove altre piante faticano.
Io l’ho usata spesso dopo i pomodori o le zucchine, quando il terreno era molto sfruttato.
Si semina a spaglio, come le altre piante da sovescio, e va interrata prima della fioritura. Attenzione però: non usarla troppo spesso nello stesso posto, altrimenti il terreno si impoverisce di biodiversità.
💡 Un consiglio: abbinala a veccia o avena per un sovescio più completo.

Sovescio dopo i pomodori: cosa scegliere
Dopo i pomodori il terreno è spesso sfruttato: ha bisogno di riposo e nutrimento. È il momento ideale per fare un buon sovescio.
Io ho provato varie combinazioni, ma quella che ha dato più risultati è un mix di favino, senape e avena.
Il favino arricchisce il suolo di azoto, la senape protegge da eventuali malattie residue, e l’avena migliora la struttura del terreno.
Attenzione però ai tempi: se il pomodoro ha prodotto a lungo, magari fino a ottobre, il rischio è che tu semini tardi. In quel caso, scegli specie a ciclo rapido, come la senape bianca o il trifoglio incarnato.
Evita di riseminare subito ortaggi della stessa famiglia (es. peperoni, melanzane). Meglio alternare con piante diverse e usare il sovescio come pausa rigenerante.
Sovescio per ogni tipo di terreno: argilloso, sabbioso, compatto
Non tutti i terreni sono uguali, e nemmeno tutte le piante da sovescio.
Per esempio, se hai un terreno argilloso, pesante e che trattiene acqua, conviene usare piante con radici forti e profonde: avena, rafano, senape. Aiutano ad “aprire” il suolo e migliorano il drenaggio.
Se invece il terreno è sabbioso, leggero e povero, ti servono piante che lo arricchiscano: favino, veccia, trifoglio. Meglio se abbinate a una graminacea che trattiene l’umidità.
In terreni molto compatti o sfruttati, il sovescio va fatto almeno una volta l’anno, alternando specie diverse. Il lupino è ottimo nei suoli acidi, mentre la facelia lavora bene anche nei più poveri.

Sovescio per principianti: consigli pratici per iniziare
Se è la prima volta che fai il sovescio, non preoccuparti: è più facile di quanto sembri. Basta iniziare con piccoli passi e scegliere le piante giuste.
Il consiglio numero uno? Non complicarti la vita con miscugli strani. Prendi una sola specie facile da gestire, come la senape bianca o il favino. Crescono veloci e si interrano senza fatica.
Non servono attrezzi particolari: bastano un rastrello, una zappa e voglia di provare.
La parte da non sottovalutare è il timing: se semini troppo tardi, rischi il gelo; se interri troppo tardi, le piante diventano legnose.
Fidati: all’inizio ho fatto l’errore di seminare e dimenticarmene. Quando sono tornata, la senape era fiorita da un pezzo.
💡 Scegli una piccola area dell’orto per fare pratica. E osserva come cambia il terreno dopo.
FAQ sul sovescio: Le Risposte alle Domande Più Frequenti
Che cos’è il sovescio e a cosa serve?
È una tecnica naturale per migliorare il terreno. Si seminano piante apposta per essere interrate, così arricchiscono il suolo di sostanze utili.
Quando si fa il sovescio?
Dipende dalla zona e dalle colture. In genere si fa in autunno dopo i raccolti estivi, o a fine inverno prima delle semine primaverili.
Quali piante usare per il sovescio?
Le più usate sono favino, veccia, trifoglio, senape bianca, avena. Si scelgono in base al tipo di terreno e al periodo dell’anno.
Come si semina e si interra il sovescio?
Si semina a spaglio, si copre leggermente e si annaffia. Si interra prima della fioritura con una zappa o vanga, poi si lascia riposare il terreno.
Qual è la differenza tra sovescio e pacciamatura?
Il sovescio nutre e lavora il terreno in profondità, la pacciamatura lo protegge in superficie da erbacce, sole e pioggia.
🎯 Conclusione: Perché Integrare il Sovescio nel Tuo Orto?
Praticarlo è un modo naturale per nutrire il terreno senza fertilizzanti chimici, aumentare la produttività e preservare la biodiversità.
💡 Vuoi migliorare la fertilità del tuo suolo? Inizia subito con la semina delle colture più adatte alla tua zona! 🌱💪
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Approfondimenti Utili:
Colture da sovescio – Agricoltura Italiana Online (CREA)
https://www.crea.gov.it/web/agricoltura-e-ambiente/-/colture-da-sovescio
Sovescio e fertilità del suolo – ISMEA
https://www.ismea.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/11856
FAO – Linee Guida Volontarie per la Gestione Sostenibile del Suolo:
Per approfondire ulteriormente la pratica del sovescio, ecco un video esplicativo:
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